Ripartire dalla biodiversità, non deve essere un semplice slogan ma un vero e proprio cambio di rotta, come chiedono al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte una serie di associazioni capeggiate da Slow Food, all’appello hanno aderito Cittadini per l’aria, Enpa, Federbio, Greenpeace , Isde, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Marevivo, Mountain Wilderness, Pronatura, Touring Club Italiano e Wwf Italia.
Serve un vero e proprio cambio di rotta deciso e immediato che non può non chiamare in causa la politica, il nostro Governo deve far si che la ripresa avvenga secondo i principi del Green Deal, in un percorso che indirizzi la trasformazione virtuosa delle filiere attraverso investimenti.
Le richieste avanzate al Governo iniziano innanzi tutto con il pieno supporto, in sede europea, della Strategia Europea per la Biodiversità 2020-30, con obiettivi attuali, misurabili e giuridicamente vincolanti per far si che le politiche europee e nazionali si allineino a questa Strategia.
Le associazioni chiedono inoltre un’importante opera di restauro ambientale, per creare difese naturali che rappresentino la prima e fondamentale forma di prevenzione per mitigare l’impatto di future, e purtroppo non improbabili, epidemie e cataclismi legati al rischio idrogeologico.
Riguardo alla produzione alimentare si chiede di promuovere una riforma della Politica Agricola Comune, sostenibile a livello ambientale e sociale, anche in base ai contenuti della Strategia Farm to Fork, con azioni a favore della biodiversità che siano ammesse nel Recovery Fund.
