Una partecipazione notevole, con un migliaio abbondante di persone in piazza tra cui i Sindaci e gli amministratori locali della zona, che si sono date appuntamento ieri mattina davanti al casello autostradale di Masone per protestare contro i continui disagi che i cittadini della Valle Stura e dell’Ovadese stanno vivendo ormai da diversi mesi e per denunciare di come il territorio stia subendo una grave crisi, con un rischio di un vero e proprio tracollo, in particolare dal punto di vista economico.
I disagi sono iniziati con la chiusura a causa di una frana nel mese di ottobre della S.S. 456 del Turchino, proseguita con il crollo dei calcinacci e relativa chiusura della Galleria Bertè sulla A26 e continuata a giugno con la frana nei pressi del casello di Masone. A questi disagi si aggiungono quelli dovuti alle continue code in autostrada che si stanno verificando ormai quasi ogni giorno in Liguria, particolarmente verso Genova e il Ponente e che hanno purtroppo guadagnato spazio sui media nazionali.
Le due vallate sono servite anche dalla ferrovia, ma come è ben noto la linea Genova-Acqui Terme è sottodimensionata e spesso è oggetto di disservizi.
Con questa manifestazione la Valle Stura è il primo territorio a scendere in piazza per aver garantiti i diritti fondamentali allo spostamento, al lavoro e alla sicurezza, sanciti dalla Costituzione ma purtroppo spesso non garantiti a tutti.
