Un vino di grande eleganza e raffinatezza il Pinot noir Vigna Ganger 2016. Con un unico difetto, come i suoi due predecessori che abbiamo degustato in questa occasione – il 2014 e il 2015 -, il numero limitato delle bottiglie, mediamente 2.000 all’anno.
D’altronde il vigneto è veramente piccolo, meno di un ettaro individuato nella zona di Mazzon, un’area di 70 ettari, situata ad un’altitudine tra 360 e 380 metri, caratterizzata da un microclima unico e con terreni argillosi in superficie e substrato calcareo. E, per arrivare a questo pezzettino di vigna, l’enologo Gerhard Kofler ha concentrato l’attenzione per qualche anno visto che aveva deciso di trovare il cru particolarmente vocato alla produzione del Pinot noir arrivato da queste parti direttamente dalla Francia. E, Mazzon è quello che da maggiori soddisfazioni, sottolinea Kofler che è molto legato alla vigna e sempre più impegnato a consigliare i 200 soci di Girlan, cantina sociale di Cornaiano, un centro vicino Bolzano, proprietari di vigne nelle migliori zone dell’Oltradige e della Bassa Atesina, nella scelta dei vitigni da impiantare oltre che nella gestione della vigna.
Di Pinot noir la Cantina Girlan, che alla soglia del secolo di vita (fra tre anni) resta sempre una delle più solide realtà produttive dell’Alto Adige, produce anche la linea Trattman, che insieme alle uve Schiava, ha portato la produzione di rossi a superare il 40% dei circa 1,5 milioni di bottiglie all’anno mediamente prodotte. D’altronde la cantina si trova al centro di un secolare vigneto di Schiava, anche se per decenni il consumatore ha sempre avuto l’impressione che tutto girava attorno ai vini bianchi ottenuti prevalentemente da uve Pinot bianco, Pinot grigio, Gewurztraminer, Chardonnay, Sauvignon. In occasione di una degustazione organizzata a Milano l’anno scorso, fu lo stesso direttore di Girlan, Oscar Lorandi, a dire che per i bianchi loro sono un punto di riferimento, tanto da produrne più di 800.000 bottiglie, che vuol dire all’incirca il 60% della loro media produttiva.
Si può dire che con gli studi portati avanti da Kofler, e la svolta arrivata con la vendemmia 2012 della Vigna Ganger, anche la produzione di uve a bacca nera ha conquistato un ruolo importante nell’economia di una cantina fondata da 23 viticoltori nel 1923 e arrivati a 200, per un totale di 215 ettari di vigne presenti nelle aree più vocate dell’Alto Adige. Allora furono solo 1.900 bottiglie, che superano a soglia dei 2.000 pezzi solo con la vendemmia del 2015 (2.350 bottiglie da 0,75 e 200 magnum da 1,5 litri). A prescindere dai quantitativi, si ebbe la conferma che si poteva continuare il percorso di potenziamento dei vini rossi “per ritagliarci uno spazio fra i grandi ottenuti da uve Pinot nero”, dice il direttore di Girlan. Dalla degustazione delle ultime tre annate di Vigna Ganger, la risposta è affermativa. Però, considerati i numeri che Girlan fa con i bianchi, non abbiamo voluto privare il palato del piacere di degustare un vino bianco. E che vino.
