Oggi 2 giugno come è noto a tutti si celebra la Festa della Repubblica Italiana, per commemorare la sua nascita avvenuta ufficialmente il 2 giugno del 1946 a seguito del referendum istituzionale sulla forma di Stato.
La scelta di un referendum per decidere quale forma istituzionale avrebbe avuto lo stato italiano venne prese con il decreto luogotenenziale n.151 del 25 giugno del 1944, durante il periodo del Regno sotto l’amministrazione delle potenze Alleate a seguito dell’armistizio del settembre 1943. Il governo Bonomi decise che fosse indetta una consultazione tra tutta la popolazione italiana, al termine della guerra mondiale, che definisse la forma dello Stato ed eleggesse un Assemblea Costituente, per superare il precedente Statuto Albertino del 1848 che, dopo il 1924-25 si era dimostrato in tutti i suoi limiti di Costituzione flessibile, con l’avvento del regime fascista.
Il 16 marzo del 1946 re Umberto II decretò ufficialmente che il referendum si sarebbe tenuto il 2 giugno dello stesso anno. Tra i partiti del Comitato di Liberazione Nazionale che governavano l’Italia sotto il controllo alleato dal 1943 furono in cinque ad esprimersi a favore della Repubblica, oltre ovviamente al PRI che già dalla fine del XIX secolo auspicava una forma repubblicana dello stato si aggiunsero la DC, il PSI, il PCI ed il piccolo Partito d’Azione. A favore della monarchia invece il PLI e la Democrazia del Lavoro (un piccolo partito agrario), il Fronte dell’Uomo Qualunque, il partito più a destra dello schieramento invece non prese posizione.
I risultati ufficiali arrivarono solamente il 10 giugno del 1946 e videro la Repubblica vincere con il 54,3% dei voti contro il 45,7% della monarchia. Il risultato fu però quello di un’Italia letteralmente spaccata in due con tutto il centro-nord a favore della Repubblica (compresa la Valle d’Aosta da sempre legatissima alla Casa Sabauda) ed il sud a favore della Monarchia. Nella circoscrizione di Trento la Repubblica raggiunse l’85% dei voti mentre in quella di Napoli la monarchia sfiorò il 79%. A seguito dei risultati re Umberto II il 13 giugno del 1946 lasciò l’Italia ed andò in esilio a Cascais in Portogallo. Le elezioni non furono però esenti da tensioni, dopo la proclamazione dei risultati a Napoli, la città più monarchica vi fu un assalto alla locale sezione del Partito Repubblicano con scontri che portarono all’intervento della polizia con sette vittime.
Subito dopo la proclamazione della Repubblica venne nominato il Capo provvisorio dello Stato, l’on. Enrico De Nicola del Partito Liberale ed iniziarono i lavori dell’Assemblea Costituente, che portarono alla nascita della Costituzione Italiana avvenuta il 1 ° gennaio del 1948.
