Gli insetti sono il gruppo di animali più diversificato della terra, in tutto il mondo però le popolazioni di insetti stanno diminuendo drasticamente, in particolare negli ultimi anni nei paesi e nelle aree in cui l’agricoltura è più industrializzata.
Gli insetti impollinatori rivestono un ruolo cruciale per il pianeta, per la tutela della biodiversità e per l’agricoltura, sono una parte integrante del nostro sistema alimentare in quanto impollinano le piante coltivate che finiscono come cibo sulle nostre tavole.
Il polline viene trasportato da un fiore all’altro della stessa specie, rendendo così possibile la fecondazione e la nascita di frutti e semi, nella maggioranza dei casi è il lavoro incessante degli insetti impollinatori che rende possibile questo miracolo.
La riproduzione di oltre l’80% delle piante selvatiche (circa trecentomila specie) ed il 75% delle nostre colture (più di trecento specie) dipende proprio dagli insetti impollinatori. Se questi insetti si facessero pagare per produrre il cibo che noi consumiamo il costo per la società sarebbe circa 260 miliardi di Euro.
Le api che alleviamo ci forniscono ottimi prodotti quali miele, polline, pappa reale, cera e propoli che sono consumati e apprezzati dall’uomo sin dalle civiltà antiche.
Il declino degli insetti rappresenta una seria minaccia non solamente per la loro biodiversità e per quella delle piante, ma anche per gli animali che si nutrono di insetti e per gli esseri umani che rischiano di non poter più disporre di cibo a sufficienza.
Le cause di questa minaccia apocalittica sono dovute all’azione dell’uomo: l’uso dei pesticidi, la crisi climatica, il consumo di suolo e la pratica delle monocolture nonché malattie e parassiti. Gli insetti non sono tutti pericolosi e dannosi, non sono da sterminare indiscriminatamente.
Occorre perciò ripristinare gli habitat naturali e riprogettare l’agricoltura, attraverso pratiche agro-ecologiche che favoriscano gli impollinatori e che conservino anche i nemici naturali degli insetti, essenziali per contenere le specie di parassiti. Bisogna ritornare a piantumare i filari e le siepi, i prati polifiti ai margini dei campi e praticare la rotazione delle coltura con trifoglio e leguminose.
Fondamentale infine ridurre al minimo l’utilizzo dei pesticidi, in particolare gli insetticidi e i fungicidi, per consentire il recupero delle popolazioni di insetti, per poter continuare a beneficiare nei prossimi anni del loro lavoro e mantenere vivo l’ecosistema in cui viviamo anche noi.
