SITUAZIONE PANDEMIA E POSSIBILI EVOLUZIONI
Dati in continuo, progressivo, lento miglioramento nei paesi europei dell’area piu’ occidentale mentre ancora indietro appaiono i paesi europei piu’ a oriente.
Gli Stati Uniti sono, invece, ancora in fase critica anche se a macchia di leopardo nei diversi stati.
Notizie confortanti ma per ora non risolutive cominciano a pervenire sia sul versante delle cure che su quello dei possibili vaccini.
Su questi ultimi i tempi di sviluppo continuano ad essere proiettati nella seconda parte dell’anno o più probabilmente in quello nuovo.
RICADUTE MACROECONOMICHE STIMATE
I dati del primo trimestre sono negativi e le previsioni per il secondo non migliorano. Considerato quanto sta’ avvenendo in Cina, dove la produzione è ripartita e con esse i consumi, il progressivo ingresso in fase 2 dell’Europa e la situazione americana, le previsioni sulla crescita di quest’anno si confermano negative mentre quelle per il 2021 sono stimate in forte crescita)
INTERVENTI DI POLITICA MONETARIA E FISCALE
Su questo versante si registrano anche questa settimana le maggiori novità: il 30 aprile la Banca centrale europea ha preferito non utilizzare tutte le sue munizioni, confermando il suo vasto programma di acquisto di obbligazioni e dispiegando ulteriori finanziamenti per l’emergenza coronavirus, ma mantenendo potenti opzioni come il riacquisto del debito non investment grade quale opzione di riserva.
La Bce, avendo già in corso importanti operazioni di sostegno, può permettersi di aspettare per mettere pressione sui leader politici europei, che finora non hanno dato una risposta di bilancio soddisfacente ed hanno lasciato alla banca centrale un ruolo di prima linea nel combattere la crisi dell’unione monetaria. A questo proposito sarà importante verificare, il 6 maggio, la risposta di politica fiscale, la sua adeguatezza alla gravità della situazione e la coerenza rispetto alle aspettative dei mercati.
SCENARI DI MERCATO
Nella prima parte della settimana è continuato il recupero dei mercati azionari guidato dal Nasdaq e seguito dallo S&P, nelle giornate di giovedì e venerdì si è assistito invece ad un deciso calo degli indici sottolineando ancora il permanere di un quadro di ampia incertezza. Un dei principali driver di mercato è rappresentato dalle comunicazioni della BCE (descritte nel paragrafo precedente) che hanno rallentato la tendenza rialzista.
Sul versante obbligazionario si e’ assistito ad una moderata riduzione degli spread in progressivo rientro dopo la fiammata dovuta alla crisi petrolifera delle scorse settimane
La politica monetaria della Fed, che ha portato ad una riduzione dei tassi americani, ha consistentemente ridotto il costo delle coperture sul cambio Eur/Usd passato dai massimi di qualche mese fa (poco sotto il 3%) allo 0,90% della passata settimana.
IPOTESI DI EVOLUZIONE DEI MERCATI
Durante la prossima settimana inizierà la progressiva uscita dalla fase 1 dell’Italia, come sta già avvenendo in altri paesi europei; nelle prossime due settimane sarà importante verificare se le dinamiche europee in merito alle graduale riaperture delle attività saranno simili a quanto accaduto in Cina. In base a questi dati e notizie si potrà cominciare ad ipotizzare scenari futuri di mercato. Il driver principale resta per ora l’evoluzione della pandemia e le notizie circa l’individuazione di cure efficaci ed auspicabilmente di un vaccino disponibile entro un anno.
Il graduale ritorno alla attività produttiva ed alla vita sociale porterà con sè delle novità e delle abitudini “nuove”. Più che di un ritorno alla normalità si potrà parlare di un “new normal” in cui alcuni settori (tecnologia, health care, infrastrutture, climate e più in generale ESG) ne usciranno rafforzati e guideranno nei prossimi anni (più che mesi!) una ripresa economica (…e nuove abitudini di vita) che sarà caratterizzata da evoluzioni tecnologiche e sociali di cui questa pandemia ha probabilmente rappresentato un acceleratore, un catalizzatore di cambiamento…