Appena la situazione sarà tornata alla normalità un pezzo di storia di Celle Ligure rimarrà solamente un ricordo. Lo storico Mario Traversi ha ripercorso la storia delle colonie balneari che, dopo molti anni di abbandono, a seguito di un nuovo piano urbanistico, verranno demolite e, al loro posto, sorgeranno nuovi complessi condominiali.
Dai cittadini di Varazze e Celle Ligure gli edifici erano soprannominati, indicandoli, come “I Bargamaschi”, si tratta di un enorme caseggiato bianco nella Punta dell’Olmo, parte contemporanea del paesaggio locale e che compariva sempre nelle cartoline che i lombardi mandavano agli amici rimasti in città sottolineando che erano al mare.
Tra breve tempo questo pezzo di storia non ci sarà più. Nati come colonia balneare ed elioterapica per i bambini scrofolosi, hanno visto nella loro storia anche dei momenti tragici, quando con lo scoppio della guerra l’edificio divenne prima ospedale militare per i feriti dai fronti greco-albanese e russo e poi, dopo il settembre del 1943, campo di concentramento per i famigliari dei giovani che non aderirono all’occupazione nazista e che fecero parte delle file della Resistenza.
I varazzini e i cellesi si recavano ogni tanto, specialmente nei giorni di festa, a portare arance, sigarette e qualche dolce a quei ragazzi che vedevano colpiti nel fisico e nello spirito. Nacquero anche diverse amicizie e persino qualche storiella d’amore malgrado le difficoltà del dialetto, in periodi dove l’italiano non era ancora la lingua parlata tutti i giorni.
L’oratorio Salesiano di Varazze fu sempre presente con la sua “Filodrammatica” così come i complessi di “Arte varia” che offrivano canti ed intermezzi comici a quei bambini e ragazzi sfortunati, tra i più famosi quello allestito dalle maestranze del Cantiere Baglietto su iniziativa del dott. Giuseppe Massone, ufficiale medico.
Al posto della vecchia colonia sorgeranno nuovi edifici, sicuramente belli e lussuosi proprio in faccia al mare, segno del tempo che guarda avanti, ma nel ricordo degli abitanti delle due cittadine, specialmente i meno giovani, rimarrà sempre il ricordo delle grida festose dei bambini tra i sassi delle scogliere che si rigeneravano al mare e al sole e tante storie personali.