Un luogo da visitare, al termine dell’emergenza ed al ritorno alla normalità, è senza dubbio il “Museo delle marionette – collezione Angelo Cenderelli” di Campomorone.
Questo museo, situato all’interno di Palazzo Balbi è intitolato ad Angelo Cenderelli, nato nel 1892 iniziò a lavorare come tecnico per il Comune di Genova e si fece presto un nome grazie alle sue competenze, diventando dirigente dei lavori pubblici. Nel 1937 venne insignito dell’onorificenza di Cavaliere del Regno da parte del re Vittorio Emanuele III.
Il nome di Cenderelli è legato alla sua passione per le marionette, durata tutta la vita, insieme alla moglie Iside creò infatti il “Teatro delle marionette Cenderelli”, un piccolo teatro dilettantistico con cui intratteneva amici, parenti e nipoti e che continuò fino alla sua morte improvvisa nel 1959.
La famiglia nei primi anni Sessanta donò l’intera collezione di marionette ad un’Opera religiosa sita a Campomorone, che si occupava di orfani e bambini di famiglie in grave difficoltà economica. Una volta chiusa l’Opera alla fine degli anni Ottanta la collezione passò al Comune di Campomorone che nel 1996 realizzò questo interessante museo.
La raccolta di marionette presenti è ricca e variegata ed è strutturata attraverso una sorta di esposizione permanente in un percorso che porta il visitatori all’indietro nel tempo, facendo scoprire l’affascinante arte marionettistica.
Nel museo abbiamo la sala che illustra il grande lavoro che sta dietro alla preparazione delle marionette, i costumi e le scenografie per le rappresentazioni. Successivamente passiamo al teatro in miniatura dove, negli ultimi anni, sono stati realizzati degli spettacoli tenuti da compagnie professioniste del settore.
Nel corso della sua vita Angelo Cenderelli si sbizzarì nell’immaginare luoghi e paesaggi lontani nel tempo e nello spazio, dai fondali marini ispirati ai romanzi di Jules Verne, all’oriente di Emilio Salgari, fino ai villaggi africani, la Vienna dell’epoca Asburgica ed i cavalieri dell’Impero Ottomano.
Il visitatore noterà subito l’incredibile minuzia con cui Angelo Cenderelli ricostruì ogni singola scenografia, con un’attenzione ai particolari degna di un professionista.