Fauna selvatica, CIA: passare dalla tutela alla gestione

Si tiene oggi la Giornata mondiale della Fauna Selvatica, in occasione di ciò CIA Alessandria pone l’attenzione sulla difficile situazione che il territorio sta vivendo da diverso tempo a causa della sovrappopolazione di fauna selvatica in provincia di Alessandria.

Il sovvranumero di animali selvatici è causa di ingenti danni al comparto agricolo e di pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza stradale.

Nell’ambito del progetto CIA “Il Paese che vogliamo” l’organizzazione agricola ha consegnato alle Prefetture nazionali la proposta di modifica della legge 157/1992 considerata obsoleta, in quanto nata in una situazione diversa da quella attuale.

Il presidente provinciale Gian Piero Ameglio ha commentato: <<La finalità di fondo della nostra proposta è passare dal principio di protezione a quello di gestione, in cui si ricerca la densità migliore delle popolazioni selvatiche, in equilibrio con le caratteristiche dei territori. Incidenti stradali, aggressioni come avvenute ad un nostro socio e mancati raccolti non devono più avvenire. Torniamo quindi a chiedere attenzione ai Tavoli di lavoro competenti, a tutti i livelli>>.

CIA propone che le competenze siano riportate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso un Comitato tecnico faunistico e venatorio, e non dividendo le responsabilità tra vari Ministeri, che appesantiscono inevitabilmente la burocrazia.

Secondo CIA devono essere mantenute distinte le attività di gestione della fauna selvatica e dell’attività venatoria, per gestire al meglio il sistema. Gli agricoltori, con il parere dell’ISPRA, devono essere autorizzati ad agire con metodi ecologici ed interventi preventivi per l’autotutela.

Le attività agricole che hanno subito danni dalla fauna selvatica devono avere il diritto al risarcimento integrale della perdita subita a causa degli animali selvatici, comprensivo dei danni diretti ed indiretti alle attività imprenditoriali.

Infine CIA spiega che serve un controllo efficace sulla tracciabilità della filiera venatoria, partendo dalla presenza dei centri di raccolta, sosta e lavorazione della selvaggina.

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Pubblicato da limontenews

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