Giorgio Caproni, il più grande poeta genovese del Novecento, verrà ricordato sabato 7 marzo alle ore 17:00 nella Sala Impastato di Villa Mina ad Arenzano, in un incontro organizzato dall’UniTre Arenzano-Cogoleto.
L’incontro, dal titolo “Genova tutta la vita”, vedrà la presenza di Silvana, la figlia del poeta insieme alle splendide immagini della fotografa Patrizia Traverso.
Giorgio Caproni nacque a Livorno il 7 gennaio del 1912, all’età di dieci anni si trasferì con la famiglia a Genova dove, dopo le scuole complementari (le medie dell’epoca) frequentò l’Istituto Musicale Giuseppe Verdi, ottenendo una medaglia d’oro nel solfeggio. All’età di diciotto anni abbandonò la musica ed iniziò a lavorare in uno studio legale genovese, dove, quasi per caso, ebbe occasione di leggere libri di poesia di Giuseppe Ungaretti, Vincenzo Cardarelli, Camillo Sbarbaro ed altri ancora.
Nel 1932 pubblicò, in sordina, le sue prime poesie. Il primo vero riscontro arrivò nel 1936 con “Come un’allegoria” e nel 1938 con quella che forse è la sua poesia più celebre, “Ballo a Fontanigorda”. Insieme alla poesia si dedicò all’attività di maestro elementare, Caproni trascorse tutte le estati, dal 1939 fino alla sua morte a Loco di Rovegno in Val Trebbia, dove è ancora oggi ricordato ed amato dalla gente della vallata. Scomparso nel 1990 è sepolto insieme alla moglie nel cimitero di Loco di Rovegno.