Si sta diffondendo l’allarme, in tutta Italia, per la “trichinellosi”, infezione che ha già causato una ventina di ricoveri in Piemonte (in Val di Susa) e casi in altre regioni italiane.
La trichinellosi è, come informa il sito del Ministero della Salute, una zoonosi (ovvero patologia che si diffonde dagli animali all’uomo) causata da vermi appartenenti al genere trichinella. Questo parassita è in grado di infettare mammiferi, uccelli e rettili.
La trichinellosi si trasmette esclusivamente per via alimentare, con il consumo di carne di selvaggina cruda oppure cotta male che contiene le larve del parassita. Il veicolo di trasmissione più frequente è la carne di cinghiale, ma anche quella equina o di carnivori selvatici. Questa infezione non si trasmette da persona a persona.
L’infezione era sconosciuta fino a pochissimo tempo fa in Italia, ma a partire dal 2017 hanno iniziato a registrarsi dei casi, probabilmente dovuti all’aumento del numero della fauna selvatica che ha iniziato a cibarsi di ogni cosa presente.
Il caso della Val di Susa, il più grave al momento, riguarda una ventina di persone, tra cacciatori e loro amici e parenti che hanno consumato dei salumi freschi di cinghiale da loro stessi preparati.
Le ASL spiegano che per evitare il contagio da questo parassita è necessario cuocere la carne per almeno tre minuti sopra i settanta gradi oppure congelarla per almeno un mese a quindici gradi sotto zero, valori che sono in grado di sterminare i batteri.