La CIA Agricoltori Italiani ha presentato un documento congiunto di diverse associazioni regionali dell’ente, al Ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, in occasione della sua partecipazione alla Direzione nazionale di CIA che si è tenuta ieri a Roma, per uscire dalla crisi provocata dal proliferare della cimice asiatica.
Gabriele Carenini, presidente di CIA Piemonte ha spiegato <<CIA Agricoltori Italiani ritiene necessario un sostegno finanziario che si aggiunga agli 80 milioni di euro annunciati dal ministro per far fronte all’emergenza in atto. Occorre, poi, dotare delle risorse necessarie la ricerca chiamata a contenere questo nuovo flagello creando un coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti>>.
Nel documento consegnato al Ministro si legge che è necessaria una prima risposta alle aziende più esposte, sospendendo immediatamente i mutui ed istituendo un fondo di rotazione che fornisca le garanzie necessarie a chi necessita di risorse finanziarie per proseguire l’attività.
Per tutti coloro che non sono ancora nelle condizioni oggettive di pagare gli oneri contribuitivi, serve una norma che eviti l’emissione del DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva).
CIA Agricoltori Italiani ritene inderogabile la proposta di un nuovo Piano di Azione Nazionale sull’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari, fino a prevederne la sospensione, in quanto gli obiettivi che si pone sono impossibili a causa dell’attuale emergenza della cimice asiatica.
Viene inoltre richiesto al Governo di agire nei confronti delle autorità competenti dell’Unione Europea, per confermare l’utilizzo, per il prossimo anno, della sostanza chimica Metile, l’unica in grado di debellare almeno parzialmente la cimice. Occorre infine che all’inizio della prossima primavera venga immesso il suo antagonista naturale, noto come “vespa samurai”.
Il Governo deve richiedere all’Unione Europea delle modifiche ai regolamenti comunitari, permettendo l’aumento dell’aliquota di sostegno dal 50 all’80% per gli investimenti di protezione, l’aumento della clausola di salvaguardia per le Op sino all’80% per evitare che queste perdano i requisiti di riconoscimento e la modifica degli orientamenti per gli aiuti di Stato, per permettere che la soglia prevista di danno del 30% possa includere più calamità succedutesi nel corso dell’anno.