Un progetto nato nel 2014 che prosegue con grande successo, quello di Slow Food con le comunità migranti presenti in Italia. Un progetto che valorizza i saperi tradizionali, in uno scambio tra le comunità migranti e quelle autoctone, avviando fusioni gastronomiche molto interessanti.
Questo è il progetto “Le ricette del dialogo” di Slow Food, realizzato insieme ad altre associazioni, che vede nello scambio eno-gastronomico uno dei fattori per l’integrazione sociale, che rappresenta un valore aggiunto per chi è arrivato nel nostro Paese e per chi ci vive.
Lo scambio di esperienze ha portato alla realizzazione di un originale ricettario, dal nome “A tavola: le ricette del dialogo” che sarà presentato al pubblico nel corso di Cheese a Bra da venerdì a lunedì prossimi.
Carlo Petrini, presidente di Slow Food Italia così parla del progetto: «questo libro più che un semplice ricettario è la descrizione del viaggio di persone e comunità che, spostandosi per il mondo, sono arrivate in Italia e hanno avuto l’opportunità di incontrarsi attraverso il cibo».
Il progetto “Ricette del Dialogo” ha coinvolto sino ad oggi settantotto persone, residenti in Piemonte provenienti da oltre trenta nazioni differenti. Grazie alle diverse attività portate avanti il cibo si è rivelato come lo strumento chiave di cittadinanza globale, dialogo e conoscenza, facendo emergere una rete di realtà capaci di modificare nel tempo gli stili di vita e l’economia delle comunità locali e non.