Intervista con il candidato sindaco in vista delle elezioni del 26 maggio
Sono quattro i candidati sindaco che si sfideranno il 26 maggio a Varazze. Dopo l’intervista a Massimo Lanfranco del Movimento 5 Stelle è la volta di Enrico Caprioglio, che si candida alla carica di primo cittadino con la lista “Patto per Varazze”. Caprioglio, 55 anni, esercita la professione di architetto.
Arch. Caprioglio, quando è nata la scelta di candidarsi sindaco?
Sono stato contattato da amici, conoscenti e soprattutto persone della società civile di Varazze che ritenevano opportuno costruire un programma di rilancio per la città. Ho accettato questa sfida con entusiasmo.
Come giudica i cinque anni dell’amministrazione dell’attuale sindaco Alessandro Bozzano?
Decisamente negativa, è una delle ragioni per cui ho scelto di candidarmi. Varazze è una città che nel migliore dei casi si può definire immobile. Facciamo fronte ad un decremento delle presenze turistiche e, fatto forse ancora più grave, ad un calo demografico, quando i comuni limitrofi invece hanno il segno positivo, direi che sono due segnali di qualcosa che non va.
Quali sono stati gli errori principali dell’amministrazione uscente?
Sono stati cinque anni di politica autoreferenziale, dove si è guardato ad un consenso immediato in vista delle elezioni anziché fare qualcosa per risollevare il paese. Inoltre trovo che è mancata la pianificazione strategica e la comunicazione con la cittadinanza.
La sua lista “Patto per Varazze” è connotabile politicamente?
La lista è totalmente civica. Trovo abbastanza singolare che sia proprio il sindaco Bozzano a darci un’etichetta visto che lui fa politica da quando era ragazzo ed è stato prima socialista, poi leghista, poi del Pd… All’interno abbiamo una persona che era in Forza Italia, un’ex candidata sindaco del Partito Democratico ed un ex candidato del Movimento 5 Stelle della prima ora. Io stesso non sono mai stato iscritto a nessun partito politico così come la stragrande maggioranza delle persone della lista.
Quali sono secondo lei gli interventi più importanti per la città di Varazze?
L’elenco è molto lungo. Innanzi tutto bisogna investire seriamente sul turismo, che non deve limitarsi a quello balneare dei tre mesi estivi come avviene attualmente ma iniziare a destagionalizzarlo, valorizzando l’enorme potenziale dell’entroterra di Varazze che è unico sul territorio ma che, purtroppo, non sappiamo “vendere” bene.
Un altro grande problema è quello relativo ai rifiuti, abbiamo una discarica che, a detta del sindaco Bozzano, doveva essere chiusa nel 2017 ma che invece è ancora attiva e sarà chiusa solo l’anno prossimo come tra l’altro deciso dal Tribunale Amministrativo. In questi anni il comune di Varazze ha fatto cassa, senza però ridurre le imposte ai cittadini prendendo i rifiuti del comune di Genova. Dobbiamo puntare sulla differenziata spinta e sul valore dei riciclo dei rifiuti, non sulle discariche.
I cittadini denunciano problemi riguardo alla viabilità ed ai parcheggi, problema mai risolto, basta vedere il traffico il sabato quando c’è il mercato. Poi è fondamentale avere un sistema di navette bus per le frazioni interne, che oggi manca completamente. Infine dobbiamo puntare su un social housing serio per aiutare le coppie giovani a non lasciare il paese verso località con affitti più bassi.
Che impressione ha avuto dalla cittadinanza durante la campagna elettorale?
Molto buona, stiamo vedendo che tra i cittadini di Varazze c’è voglia di cambiamento e di alternativa all’amministrazione uscente.
Infine dei tre sfidanti secondo lei quale è il più temibile?
Preferisco non fare pronostici ed essere fiducioso, andiamo avanti portando le nostre idee tra le persone senza soffermarci a studiare gli avversari.
Fabio Mazzari