Il sen. Vito Crimi, sottosegretario di Stato, ha annunciato che a settembre saranno depositate le proposte di legge per una riforma dell’editoria.
Tale riforma si articolerà in cinque fasi: acquisizione delle proposte, incontri di consultazione, dibattito in merito alle proposte, valutazione politica delle proposte e discussione con il coinvolgimento delle Commissioni parlamentari competenti.
Saranno cinque anche le macroaree interessate dal percorso di riforma: informazione primaria (ruolo delle agenzie), l’equo compenso di giornalisti ed altri operatori del settore, le strategie di pluralismo nell’editoria, il mercato e la trasparenza, i cittadini e il loro coinvolgimento.
La riforma dell’editoria è attualmente molto contestata, viene confermato infatti il graduale taglio dei contributi a giornali, televisioni e radio (locali e nazionali) nei prossimi due anni fino ad esaurimento delle risorse. La Federazione della Stampa denuncia che in questo modo sono a rischio un centinaio di testate, in particolar modo locali, e oltre diecimila dipendenti. Dal nuovo sistema inoltre potrebbero avvantaggiarsi maggiormente i siti non giornalistici ed i blog a discapito delle testate giornalistiche registrate.
