PIF, TENERO E BONARDO SICILIANO NEL FILM DI DANIELE LUCHETTI “ MOMENTI DI TRASCURABILE FELICITA’”
“Momenti di trascurabile felicità” nasce dall’adattamento di due libri di successo di Francesco Picollo, conferendo loro una struttura narrativa. A dispetto del flusso di coscienza dei libri, il regista, Daniele Luchetti e Francesco Picollo, sceneggiatore, inventano una storia e dei personaggi che hanno la stessa leggerezza della fonte di ispirazione.
Tenue e ironico, il film propone concetti importanti, questioni fondamentali a cui cerca di dare una risposta Paolo ( Pif ) che ha solo un’ora e 32 minuti per fare i conti con i punti salienti della sua vita.
Paolo vive a Palermo con moglie e due figli, lavorando come ingegnere. Ad aggiungere pepe alle sue giornate non sono le relazioni extraconiugali che si concede di tanto in tanto, o le sedute al bar con gli amici a fare il tifo per la squadra rosa e nera, ma alcuni istanti di pura gioia, come attraversare in motorino un incrocio urbano nel momento esatto in cui tutti i semafori sono rossi. Peccato che arrivi la volta in cui Paolo “manca” il momento di una frazione di secondo, e viene investito in pieno da un’auto ritrovandosi catapultato in Cielo, nel locale adibito allo smistamento delle anime. Da qui comincerà quella rivalutazione della sua intera vita che lo metterà di fronte alla sua superficialità e alle sue carenze.
Il film asseconda il continuo passaggio fra presente e passato, è il cinema della leggerezza e la scelta di parlare dell’attimo prima di morire si rivela felice, perchè dà al racconto la giusta malinconia.
Il personaggio di Paolo aggiunge una nota di tenerezza e di bonaria indolenza “siciliana” che ben dispone il pubblico all’accettazione del suo infantilismo dichiarato. Il resto del cast aggiunge freschezza (Thony nel ruolo delizioso della moglie, Angelica Alleruzzo e Francesco Giammanco in quelli dei figli) e solida professionalità (l’imprescindibile Renato Carpentieri, angelo custode di Paolo). M.p.
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