Daniela Tedeschi ci presenta il movimento “Linea Condivisa”

La politica si sta trasformando e sono molte le novità che stanno nascendo in questo periodo. Tra esse vi è “Linea Condivisa” un movimento nato a Genova che sta coinvolgendo molte persone e che propone un modo di far politica diverso da quanto visto fino ad oggi. Abbiamo intervistato Daniela Tedeschi, consigliere della Città Metropolitana di Genova e del Comune di Arenzano che ci ha parlato del nuovo movimento.

Come è nata Linea Condivisa?

È nata dal manifestarsi di numerose liste civiche e dalla percezione che nei territori c’è il bisogno di affrontare i problemi reali dei luoghi e delle persone. Noi siamo del parere che i partiti sono importanti ma le persone devono arrivare alle elezioni dicendo quello che vogliono fare e poi farlo. Pensiamo che il Testo Unico degli Enti Locali prevede la verifica di quanto promesso in campagna elettorale.

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Ad oggi molto spesso le promesse elettorali non vengono rispettate…

Purtroppo no, anzi se andiamo a prendere i vari programmi elettorali scopriamo che sono quasi tutti praticamente uguali, peccato che una volta eletti molti facciano un po’ quello che vogliono. Noi proponiamo che i programmi siano condivisi e che nascono da campagne di ascolto e da una conoscenza profonda del territorio.

Quindi non presenterete delle vostre liste elettorali nei comuni che andranno al voto a fine maggio…

No, riteniamo che questa sia la vecchia politica e noi ragioniamo in modo completamente opposto. Abbiamo pubblicato quelli che sono i temi interessanti per noi e su questi temi stiamo ragionando nei vari territori. Poi, per esempio: se ci sono giunte comunali e sindaci che hanno amministrato molto bene perché presentare una nostra lista al solo scopo di prendere qualche consigliere?

Cosa vuole essere perciò Linea Condivisa?

Uno strumento per far capire, a chi ha lo spirito di servizio per andare ad amministrare, di avere un appoggio concreto di ragionamento e di risposte. Chi non ha mai fatto parte di un partito, e io questo lo so bene essendomi candidata da completa indipendente, non sa davvero dove mettere le mani.

Il lancio di Linea Condivisa a Genova ha visto una platea piena e interessata…

Abbiamo fatto un lancio al Teatro Modena con oltre quattrocento persone presenti. All’interno di Linea Condivisa ci sono sensibilità molto diverse, chi ha avuto l’idea ed ha dato la possibilità di far nascere il gruppo è Gianni Pastorino, il consigliere regionale di Rete a Sinistra.

Lei è consigliere nella Città Metropolitana di Genova, ente che ha di fatto sostituito la Provincia di Genova, secondo lei come sta funzionando?

La trasformazione delle Province in enti di secondo livello è stata disastrosa. Ci rendiamo conto che i piccoli territori quasi non sono rappresentati. L’ente ha pochissima autonomia finanziaria, è stata depauperata di fondi e di personale e, allo stesso tempo, sono state date deleghe pesanti, pensiamo ad esempio ai rifiuti e ai trasporti. Il tutto con l’aggravante che il sindaco dei capoluoghi diventa anche sindaco metropolitano, con un accumulo di impegni.

Al momento su cui sta lavorando Linea Condivisa?

Stiamo lavorando già da diverso tempo e abbiamo in corso dei tavoli di lavoro, uno su sanità ed ambiente, uno sull’istruzione e la cultura e ne faremo presto uno sulla sicurezza. Dalla nostra pagina ufficiale trasmettiamo in diretta gli incontri con i temi trattati e i relatori. In ogni incontro i relatori non sono esponenti dei partiti ma esperti del tema che hanno accettato di dare una mano per fare una mappatura della situazione attuale e per dare un contributo al miglioramento della situazione attuale.

Un’ultima domanda, Linea Condivisa è nata anche per la crisi che sta subendo il Movimento 5 Stelle e per cercare di conquistare degli elettori delusi?

No assolutamente, non abbiamo fatto un ragionamento di gradimento. Abbiamo cercato di rispondere ad un bisogno del territorio, di persone che hanno anime e sensibilità diverse ma che sperano di vedere un Paese gestito meglio di adesso attraverso valori condivisi. Posso dire tranquillamente che Linea Condivisa non è un partito e non diventerà mai un partito, non siamo mai a priori contro nulla, valutiamo di volta in volta la ricaduta sul territorio e sulle persone. Non si deve parlare alla pancia ma alla testa, senza fare promesse infattibili che portano voti ma poi, una volta alla prova dei fatti, li fanno perdere.

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