Barolo, la star dei vini piemontesi

Il Barolo è uno tra i vini rossi italiani più famosi, apprezzati a livello nazionale e internazionale. E’ prodotto nella Langhe del Piemonte, a pochi chilometri a sud della città di Alba, nel territorio compreso fra 11 Comuni che si susseguono in un suggestivo panorama collinare puntellato da antichi castelli medioevali, fra cui quello di Barolo, che ha dato il nome al vino oggi celebre in tutto il mondo. (Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba, La Morra, Monforte d’Alba, Roddi, Verduno, Cherasco, Diano d’Alba, Novello e Grinzane Cavour).
I primi produttori di vino Barolo furono i nobili Marchesi Tancredi Falletti di Barolo e la moglie Juliette Colbert poi Giulia Falletti di Barolo, i quali producevano il famoso rosso piemontese nelle cantine del castello di Barolo. Verso la fine dell’Ottocento lo rese, fu proprio grazie a Giulia Falletti di Barolo, con l’appoggio di Camillo Benso Conte di Cavour e del Re Vittorio Emanuele II di Savoia, che Il Barolo divenne celebre e diffuso non solo in Italia, ma anche all’estero.

Il Barolo è prodotto esclusivamente da uve Nebbiolo, vitigno autoctono di maturazione molto tardiva (fine Ottobre), caratterizzato da una buccia sottile ma consistente, molto pruinosa, che “annebbia” il colore intenso e violaceo dei grappoli. La produzione prevede un invecchiamento di minimo 3 anni prima della commercializzazione, di cui almeno 2 in botti di rovere. Il Barolo è divenuto un DOC nel 1966, e DOCG nel 1980.

Il Barolo ha un colore rosso granato, a tratti rubino e con sfumature arancioni, che si fanno più intense con l’invecchiamento. Il suo profumo è gradevole, persistente, ed assume connotazioni differenti a seconda dell’età del vino, passando da predominanti sentori fruttati e floreali di prugna, ciliegia, rosa e viola tipici dei Barolo giovani, ad intense e complesse spezia-ture di cannella, pepe, vaniglia e perfino cuoio dei Barolo più maturi. Grazie ad un cospicuo patrimonio di zucchero e polifenoli, il Barolo è dotato di grandissima austerità, spessore e carattere. Al palato si presenta infatti complesso, corposo, persistente, equilibrato e ben bilanciato nelle sue note tanniche ed acide, ammorbidite magistralmente dall’alto contenuto alcolico. Robusto, pieno ed asciutto, diventa ancor più armonico nei vini via via più maturi.

Data la sua intensità e corposità, può essere sorseggiato fuori dai pasti come “vino da meditazione“, immergendo la mente in intense emozioni. L’abbinamento ideale del Barolo è con piatti molto saporiti a base di carni rosse, come arrosti, stracotti, brasati, ma anche selvaggina e cacciagione in salmì. Si abbina molto bene ai formaggi stagionati e a pasta dura, dal sapore intenso, come il Parmigiano Reggiano o il Bra stagionato o piatti a base di tartufo. E’ l’ingrediente principale del celebre Brasato al Barolo piemontese e può essere gustato anche a fine pasto, accompagnando pasticceria secca quale le “Paste di Meliga“, i frollini tipici piemontesi. La versione “Barolo Chinato” è molto aromatizzata e si predilige in abbinamento ai dolci o può essere servita come aperitivo o calda nella versione “punch”.

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Pubblicato da limontenews

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